Vicenti chiude la Quaresima in Chiesa Madre
Al culmine del percorso creativo-religioso che ha caratterizzato la sua Quaresima Carlo Vicenti durante la Settimana Santa ha donato nelle mani dell’arciprete don Peppino Cito, per la Parrocchia Maria SS. della Natività, l’opera “La terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono”, il cui titolo, tratto dal Vangelo di Matteo, è altamente esplicativo della genesi e del significato dell’originale realizzazione in pietra e rame.
Non è un caso se l’ultima donazione ha visto come destinataria la Chiesa Madre di Noci. Essa infatti rappresenta per Vicenti e per tutta la comunità il fulcro pulsante della cristianità nocese, il massimo simbolo della religiosità, della nascita, della crescita e dello sviluppo di Noci. Quest’ultimo dono è inoltre in qualche modo frutto dell’invito formulato da papa Francesco durante la Quaresima del 2014: “Prendete il Vangelo, portatelo con voi, e leggetelo ogni giorno: è proprio Gesù che vi parla!”. Carlo Vicenti ha cercato di fare di più! Ha letto il Vangelo e con la sua estrosa creatività ha cercato di dargli visibilità fisica, rappresentazione plastica, di offrire di esso una diversa chiave di lettura alla portata di tutti. Se l’obiettivo è stato raggiunto spetterà agli osservatori e fruitori stabilirlo! L’opera, collocata nella sagrestia, evoca il momento cruciale, drammatico e catartico insieme, della passione di Cristo, con l’energia che scuote la terra e lo spirito che risuscita i santi; la morte del Salvatore in vista della Pasqua come passaggio da una vita soggetta al peccato a un’esistenza all’insegna dell’amore e della libertà dal peccato.
La scelta dei materiali utilizzati – pietra e rame - non è casuale. La pietra è quella locale: vissuta, scolpita dal tempo, colorata da funghi e licheni; la “materna pietra” elemento distintivo del territorio murgiano e della nostra identità. Il rame costituisce un altro elemento caratteristico nella vita quotidiana odierna e del passato; usato per scopi domestici e comunitari. Il metallo che quasi certamente l’uomo usa da più tempo e che rappresenta l’amore, l’equilibrio, la bellezza e la creatività. Per l’autore è stato il materiale adatto per rendere l’idea dello spirito che, scaturito dalla corpo di Cristo, si diffonde su tutta la Terra.